L’approccio compositivo alla progettazione segue i dettami stilistici afferenti allo stile minimale, caratterizzato dalla limitazione di forme e geometrie non necessarie, in luogo di aggetti e fuori-sagoma, a vantaggio di una massa compatta percepibile come tale da tutte le prospettive.

L’intera geometria dell’edificio è definita da un numero limitato di elementi, quali serramenti, pareti e cornici marcapiano.

Il carattere evocativo e fortemente plastico dell’architettura del Punto Salute di Centuripe emerge attraverso l’enfasi posta sul disegno di tali elementi: gli infissi a tutt’altezza vengono interrotti dalla linea orizzontale definita dalle cornici marcapiano, caratterizzate da una larghezza che denota la demarcazione tra i diversi piani.

Gli spazi esterni lungo il piano su via G.Marconi vengono raccordati con i livelli inferiori attraverso la realizzazione della quinta volta a richiamare il gioco di pieni e vuoti dei piani inferiori. Ne consegue una percezione di una massa unitaria e compatta, sebbene i volumi del piano secondo presentino uno sviluppo più limitato rispetto ai livelli sottostanti.

Il disallineamento dei serramenti ai diversi piani, dettato dalla distribuzione interna, viene risolto in prospetto attraverso il disegno di apposite pannellature poste in continuità agli infissi: in questo modo la percezione dell’osservatore è quella di un’unità compatta ed ordinata nonostante la presenza di scostamenti nella successione pieno-vuoto dettata dalla posizione degli infissi ai diversi piani.

La massa dell’edificio così concepita viene interrotta per geometria e uso dei materiali lungo la porzione verticale volta a demarcare l’accesso di via Leopardi e con esso il retrostante collegamento verticale ai piani. Lungo tale direttrice, ampie vetrate, adeguatamente schermate da opportuni frangisole verticali, si contrappongo ai restanti serramenti del prospetto, illuminando ed incorniciando ambienti destinati alla sosta e deambulazione di utenza e personale addetto.

La verticalità segnata in prospetto dalla cesura imposta da frangisole e serramenti serve ulteriormente a richiamare la percezione dell’edificio durante le ore notturne, nelle quali un gioco di luci artificiali illumina la schermatura con effetto wall-washer indirizzando il visitatore verso la struttura.

La struttura portante dell’edificio è prevista in carpenteria metallica con colonne e travi in acciaio laminato a caldo inserite in telai opportunamente controventati. I solai vengono realizzati con lamiera grecata e getto collaborante in calcestruzzo armato. Le colonne in acciaio vengono ancorate alla struttura di fondazione, costituita da un reticolo di travi rovesce in calcestruzzo armato, con vincolo a cerniera. Le travi di fondazione poggiano sulle strutture in calcestruzzo armato esistenti, descritte in precedenza, che vengono solo parzialmente demolite per consentire la realizzazione del nuovo reticolo di fondazione. La scelta progettuale, infatti, è finalizzata a minimizzare gli interventi di demolizione mantenendo il più possibile le opere realizzate. Le opere in calcestruzzo armato esistenti, quindi, diventano il substrato di appoggio delle nuove fondazioni.