L’intervento proposto illustra la ristrutturazione di una palazzina residenziale dalla struttura a torre realizzata negli anni '60 ed inserita nel centro storico della città di Vittoria in Provincia di Ragusa, lungo la via Cavour, espressione del liberty siciliano per le numerose facciate in stile. Il processo di recupero dell’edificio è stato indirizzato dalla nuova funzione commerciale dell’immobile, divenuto parte integrante dell’attigua farmacia, la cui realizzazione è ascrivibile ai primi del ‘900.

La nuova struttura, oltre ad ampliare i locali esistenti, presenta un accesso indipendente verso gli ambienti superiori, destinati ad altre attività commerciali. Da qui l’esigenza di realizzare un intervento architettonico con una propria indipendenza stilistica, ma ricco di elementi in grado di segnalare in parte l’appartenenza funzionale con l’attigua farmacia.

La riprogettazione del disegno di facciata è stata condotta in osservanza d

L’intervento proposto illustra la ristrutturazione di una palazzina residenziale dalla struttura a torre realizzata negli anni '60 ed inserita nel centro storico della città di Vittoria in Provincia di Ragusa, lungo la via Cavour, espressione del liberty siciliano per le numerose facciate in stile. Il processo di recupero dell’edificio è stato indirizzato dalla nuova funzione commerciale dell’immobile, divenuto parte integrante dell’attigua farmacia, la cui realizzazione è ascrivibile ai primi del ‘900.

La nuova struttura, oltre ad ampliare i locali esistenti, presenta un accesso indipendente verso gli ambienti superiori, destinati ad altre attività commerciali. Da qui l’esigenza di realizzare un intervento architettonico con una propria indipendenza stilistica, ma ricco di elementi in grado di segnalare in parte l’appartenenza funzionale con l’attigua farmacia.

La riprogettazione del disegno di facciata è stata condotta in osservanza di canoni architettonici tendenti al minimalismo, al fine di non aggravare la percezione dei palazzi limitrofi. La struttura in muratura, con spessori progressivamente più esigui al progredire dei livelli, e la mancanza di simmetria nella collocazione delle aperture rispetto al perimetro geometrico della facciata hanno fortemente condizionato la progettazione energetica e quella architettonica. Per poter garantire le performance termiche richieste da normativa è stato indispensabile ricoprire il prospetto dei piani alti con materiale termoisolante in lana minerale. Tale necessità è stata convertita in segno architettonico capace di riorganizzare con simmetria il layout di facciata: l’aggetto caratteristico dell’isolante è divenuto il limite geometrico per il raccordo di tutte le aperture finestrate. Queste ultime, in particolare, risultano ruotate verso il palazzo attiguo, con l’obiettivo da un lato di demarcare sommessamente l’appartenenza funzionale alla struttura connessa e dall’altro di omaggiare il prospiciente "Palazzo Miccoli" del 1925, mediante i riflessi di facciata.

I materiali inseriti ricalcano quelli in uso per l’esistente farmacia: le imbotti e le zoccolature sono realizzate in pietra lavica locale (Catania), mentre l’aggetto di facciata è enfatizzato dall’inserimento di una ceramica effetto lavico di spessore pari a circa 5mm.

i canoni architettonici tendenti al minimalismo, al fine di non aggravare la percezione dei palazzi limitrofi. La struttura in muratura, con spessori progressivamente più esigui al progredire dei livelli, e la mancanza di simmetria nella collocazione delle aperture rispetto al perimetro geometrico della facciata hanno fortemente condizionato la progettazione energetica e quella architettonica. Per poter garantire le performance termiche richieste da normativa è stato indispensabile ricoprire il prospetto dei piani alti con materiale termoisolante in lana minerale. Tale necessità è stata convertita in segno architettonico capace di riorganizzare con simmetria il layout di facciata: l’aggetto caratteristico dell’isolante è divenuto il limite geometrico per il raccordo di tutte le aperture finestrate. Queste ultime, in particolare, risultano ruotate verso il palazzo attiguo, con l’obiettivo da un lato di demarcare sommessamente l’appartenenza funzionale alla struttura connessa e dall’altro di omaggiare il prospiciente "Palazzo Miccoli" del 1925, mediante i riflessi di facciata.

I materiali inseriti ricalcano quelli in uso per l’esistente farmacia: le imbotti e le zoccolature sono realizzate in pietra lavica locale (Catania), mentre l’aggetto di facciata è enfatizzato dall’inserimento di una ceramica effetto lavico di spessore pari a circa 5mm.