Ingegneria-Architettura

Parco Archeologico di Camarina (RG)

Riqualificazione e valorizzazione funzionale del Parco Archeologico

In linea con gli obiettivi delineati nel progetto preliminare, l'intervento di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico presente nell'antica Agorà di Camarina deriva dalla volontà compositiva di realizzare strutture di protezione dal carattere fortemente evocativo.

Trattandosi pertanto di un'operazione connotata da una evidente progettualità, le soluzioni adottate per le attività di recupero sono state calibrate sulla base dei criteri prudenziali del restauro e in particolare: 1) minimizzando il contatto fisico tra gli elementi della nuova struttura e gli antichi manufatti; 2) approntando soluzione tecniche in massimo grado reversibili; 3) applicandosi nella ricerca e nella scelta di materiali ecologici in grado di offrire la massima risposta prestazionale in termini di durata ed efficienza; 4) evitando che la nuova struttura di protezione potesse sviluppare una spazialità autonoma tale da arrecare qualsiasi forma di prevaricazione o danno all'evanescente traccia archeologica.  Sulla base di questi principi, l'opera di protezione dei ruderi delle stoai si configura come una successione di elementi portanti e non, caratterizzati da un'estrema leggerezza fisica e materica, in modo da rendere riconoscibili, da qualsiasi prospettiva, le antiche geometrie perdute, senza mai appesantire la percezione dello scavo. Tenendo fede alle linee compositive emerse dalla progettazione preliminare, che prevedono la ricostruzione completa della geometria delle stoai soltanto per alcune porzioni di scavi, la definizione delle antiche volumetrie è resa possibile da una scansione di portali in fibra di vetro (GFRP - Glass Fiber Reinforced Polymer), che nella loro successione disegnano il profilo delle antiche strutture con coperture a capanna. 

A rafforzare l'idea evocativa dell'istallazione architettonica e con essa l'impianto volumetrico delle strutture, elementi a maglie metalliche in lega di alluminio e superfici in polimetilmelacrilato (plexiglass) definiscono con estrema leggerezza quelli che un tempo erano murature, colonne e tegole di copertura.L'utilizzo di soluzioni dalle forti trasparenze deriva dalla volontà, non celata, di non dominare la traccia archeologica, ma bensì di rafforzare quell'espressività didattica che la nuova struttura presuppone di raccontare. Pertanto plexiglass e maglie di alluminio permettono alla luce diurna di penetrare nelle stoai senza per questo alterare la percezione geometrica delle nuove volumetrie.

 

DETTAGLI PROGETTO
  • Localita:
    Ragusa
  • Nazione:
    Italia
  • Cliente:
    Green Building s.r.l.
  • Team:
    MUSA Progetti, Welltech Engineering s.r.l., SPACE S.p.A., Studio Associato Ing. Feligioni Ing. Guglielmino
  • Incarico:
    Progettazione Definitiva
  • Importo Lavori:
    €. 3.411.943,57
  • Data Progetto:
    2015
  • Realizzazione:
    2017

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